
Il Nürburgring è senza dubbio uno dei circuiti più iconici nella storia del motorsport, un luogo intriso di adrenalina, dramma e leggenda. Conosciuto come “L’inferno cerde” (Grüne Hölle), rappresenta una sfida epica per piloti e team, un misto di tecnica, velocità e pericolo. La storia di questa pista è un viaggio che attraversa quasi un secolo, dalla sua costruzione agli eventi moderni. Ecco una cronistoria dettagliata di questa mitica pista.
La nascita del Nürburgring: un sogno tedesco
Negli anni ’20, la Germania si stava rapidamente affermando come una potenza nell’ingegneria automobilistica. Tuttavia, mancava un’infrastruttura dedicata dove i costruttori potessero testare le auto e dove le corse potessero attirare il pubblico. Fu così che nel 1925 iniziò la costruzione nella regione dell‘Eifel, un’area collinare e boschiva al confine con il Belgio.
La progettazione fu affidata all’ingegnere Gustav Eichler, che concepì un tracciato lungo 28,265 chilometri, suddiviso in due sezioni principali: il Nordschleife (Nord anello) di 22,8 km e il Südschleife (Sud anello) di 7,7 km. La pista fu ufficialmente inaugurata il 18 giugno 1927, con una gara di motociclette. Poco dopo, Rudolf Caracciola vinse la prima gara automobilistica, imponendosi come uno dei grandi del periodo.
Gli anni d’oro e il fascino del Nordschleife
Negli anni ’30 e ’50, il Ring divenne il cuore pulsante del motorsport europeo. Il tracciato metteva a dura prova piloti e auto, con le sue curve cieche, saliscendi mozzafiato e scarsa sicurezza. Fu qui che leggende come Tazio Nuvolari e Juan Manuel Fangio cementarono le loro carriere.
– La leggenda di Tazio Nuvolari (1935): Durante il Gran Premio di Germania del 1935, Nuvolari, al volante di una Alfa Romeo più lenta delle rivali Mercedes e Auto Union, superò tutti in una gara epica, diventando un eroe popolare.
– La vittoria di Fangio (1957): L’ultima grande vittoria di Fangio avvenne qui, con un sorpasso mozzafiato nelle ultime curve ai danni delle Ferrari, che lo consacrò come uno dei migliori piloti di sempre.
Il rischio e le tragedie: piloti caduti sull’inferno verde
La difficoltà del Nürburgring non è mai stata solo una questione tecnica. La pista era estremamente pericolosa, con pochi spazi di fuga e infrastrutture minime per la sicurezza. Purtroppo, molti piloti persero la vita.
– Peter Collins (1958): il pilota britannico trovò la morte al Karussell durante una gara di Formula 1.
– John Taylor (1966): morì in seguito a un incidente al Südschleife.
– Niki Lauda (1976): sebbene sopravvissuto, Lauda subì un terribile incidente durante il Gran Premio di Germania di Formula 1. La sua Ferrari prese fuoco, e il pilota riportò ustioni gravi. Questo evento segnò la fine della Formula 1 sul Nordschleife, considerato ormai troppo pericoloso per i moderni standard.
La modernizzazione: il nuovo Nürburgring
Dopo l’incidente di Lauda, fu sottoposto a una trasformazione radicale. Nel 1984 venne inaugurato il Grand Prix Strecke, una nuova sezione del circuito lunga 5,148 km, dotata di moderne misure di sicurezza.
Nonostante queste modifiche, il Nordschleife non fu abbandonato. Rimase una sfida iconica per gare di endurance come la 24 Ore del Nürburgring, diventando il palcoscenico ideale per testare auto di produzione ad alte prestazioni.
Eventi iconici e competizioni moderne
Oggi il Nürburgring è un centro polivalente che ospita una vasta gamma di competizioni e attività. Tra gli eventi principali:
– 24 Ore del Nürburgring: una delle gare di endurance più prestigiose al mondo, che si svolge sul tracciato combinato del Nordschleife e del Grand Prix Strecke.
– Nürburgring Endurance Series (NLS): un campionato di endurance che attira team professionisti e amatoriali.
– Touristenfahrten: il circuito è aperto al pubblico, permettendo a chiunque di percorrere il Nordschleife con la propria auto.
Inoltre, è un punto di riferimento per le case automobilistiche, che utilizzano il Nordschleife per testare e sviluppare nuovi modelli.
L’eredità
Il Nürburgring non è solo una pista; è un simbolo del motorsport. È il luogo dove il talento si incontra con il coraggio, dove la meccanica si scontra con la natura.
Oggi, con quasi 100 anni di storia alle spalle, il Nürburgring continua a essere un punto di riferimento per piloti, team e appassionati. L'”Inferno Verde” rimane un test definitivo per uomini e macchine, un monumento alla passione per la velocità e il rischio.
Curiosità
– Il record sul giro per una vettura stradale è stato stabilito nel 2018 dalla Porsche 919 Hybrid Evo, con un tempo di 5 minuti e 19,546 secondi.
– Jackie Stewart soprannominò il tracciato “Inferno Verde” negli anni ’60, un termine che catturò perfettamente la sua pericolosità e la sua bellezza.
– La curva più famosa, il Karussell, è caratterizzata da un design unico con una superficie inclinata che mette a dura prova le sospensioni delle auto.
Il Nürburgring rimane una leggenda vivente, una pista che rappresenta il meglio e il peggio del motorsport. Un luogo dove i sogni si realizzano, ma che richiede sempre rispetto, perché ogni curva nasconde una storia e ogni rettilineo un battito di adrenalina.
“Il Nürburgring è come guidare su una strada normale, ma senza limiti di velocità e con ogni curva più difficile della precedente.” Jackie Stewart